I Marketplace cinesi entrano nella Top 10 dei maggiori brand mondiali

Il mercato cinese è sempre più attratto dalla qualità del Made in Italy: moda, pelletteria, accessori, arredo e agroalimentare sono solo alcuni dei settori che hanno avuto un’impennata delle esportazioni in Cina negli ultimi anni. Grazie all’e-commerce, le imprese italiane hanno l’opportunità di ampliare il proprio business rivolgendosi a nuovi clienti in Cina.

Tuttavia, per aprire una piattaforma di vendita online in Cina sono previsti numerosi vincoli, sotto forma di autorizzazioni e licenze. Ne sa qualcosa Amazon, il più grande Marketplace online occidentale, che dopo anni di tentativi ha per il momento accantonato il progetto di espandersi sul mercato cinese, alla luce dai ferrei paletti imposti dalle autorità locali.

Uno strumento efficace a disposizione delle imprese italiane per entrare sul mercato cinese, senza dover farsi carico dei costi legati alla burocrazia di Pechino o alla necessità di trovare un partner commerciale locale, è rappresentata proprio dai Marketplace cinesi, come Taobao e Tmall per il B2C e Alibaba.com per il B2B,controllati dal colosso dell’e-commerce cinese Alibaba, o Tencent, cui fa capo WeChat, l’applicazione nata come servizio di messaggistica istantanea nel 2011 e che oggi è diventata una piattaforma multilivello che consente, tra le altre cose, di fare acquisti, effettuare pagamenti e trasferire denaro.

Alibaba e Tencent, sebbene siano concorrenti, hanno molto in comune tra loro. Il maggior mercato digitale al mondo è quello cinese, neanche unendo le forze USA ed Europa potrebbero avvicinarsi a tanto.

Solo Alibaba può vantare oltre 500 milioni di consumatori attivi mensilmente sulla sua piattaforma, mentre Tencent grazie a WeChat serve circa un miliardo di utenti.

Affacciatesi sul mercato verso la fine degli anni Novanta, queste due imprese cinesi hanno costruito lentamente e progressivamente la loro posizione di egemonia sul mercato, mettendo profonde radici non solo sul mercato interno ma anche su quelli asiatici limitrofi e oggi si sono ormai affermate come potenze globali tanto da insidiare l’egemonia delle grandi compagnie high-tech americane.

Nella classifica BrandZ Top 100 Most Valuable Global Brands, stilata da WPP e dalla società di consulenza Kantar Millward Brown, Tencent e Alibaba hanno registrato un’imponente crescita in termini di visibilità del proprio marchio, collocandosi nella top 10 dei brand più conosciuti al mondo.

Tencent, il cui brand è stato valutato 178,99 miliardi di dollari è balzata dall’ottavo al quinto posto, mentre Alibaba (113,4 miliardi di dollari di brand value) è passata dal quattordicesimo al nono posto.

Fuori dalla top 10 ma in fortissima ascesa anche un altro Marketplace di e-commerce cinese: JD.com, fondato dall’imprenditore Richard Liu, che si appresta a sbarcare anche sui mercati occidentali nei primi mesi 2019, ha visto il valore del proprio marchio crescere del 94% tra il 2018 e il 2017, collocandosi al 59esimo posto nella classifica BrandZ Top 100 Most Valuable Global Brands.

E non potrebbe essere altrimenti, considerato che i Marketplace rappresentano le mete preferite dello shopping online cinese per i consumatori e le aziende, in quanto garantiscono un’ottima gestione della vendita e del processo di acquisto, trasmettendo maggior fiducia all’acquirente finale.

Di questo le imprese italiane sembrano essere sempre più convinte. Secondo un sondaggio effettuato da Casaleggio Associati e illustrato nel Rapporto e-commerce in Italia 2018, la percentuale di aziende italiane che puntano a vendere online presenti sui Marketplace è passata dal 41% del 2016 al 57% del 2017.